Letteratura romantica: un movimento letterario opposto alla ideologia dell’illuminismo

Con la parola ‘romanticismo’ generalmente si vuole definire un movimento culturale e letterario che si estende anche ad altri mondi artistici come la musica, la scultura, la pittura etc…, e che si sviluppò in diversi paesi europei (soprattutto Germania, Francia e Inghilterra) tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, espandendosi poi progressivamente anche in Italia, Spagna, Russia ed altre nazioni europee fino ad arrivare agli Stati Uniti d’America.

Questo nome deriva dalla radice stessa della parola (romantic) che è un aggettivo inglese utilizzato nel ‘600 per indicare elementi non reali frutto di fantasia ed immaginazione che dovevano essere per l’appunto la vera ed unica fonte di ispirazione.

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Origine della letteratura romantica

Il movimento letterario romantico vero e proprio nasce in Germania verso la fine del settecento e gli inizi dell’ottocento ed è preceduto da un altro fenomeno importante come lo ‘Sturm and Drang’ o anche ‘Tempesta ed Impeto’(movimento prettamente estetico e di autoesaltazione dell’ego assoluto) che si dissociava totalmente da tutti i criteri e schemi fatti di razionalità abbracciando così la poesia ingenua e sentimentale fatta di puro istinto ed emozioni.

Quando si diffuse anche in Italia, il movimento romantico era già un po’ meno duro ed estremo di quanto non lo fosse stato agli albori della sua nascita in Germania e trova il suo primo vero esponente in Ugo Foscolo che rappresenta in un certo senso proprio il momento di transizione tra classicismo e romanticismo.

Caratteristiche del romanticismo nella letteratura

Il romanticismo vuole esaltare l’evasione fantastica dal reale, ponendo sempre in primo piano la dimensione assoluta dell’individualità, il soggettivismo esagerato, e la apertura a tutto ciò che è bello e quindi provoca gioia, ma anche a ciò che è brutto o grottesco, tragico e che quindi provoca dolore o sofferenza.

Elementi irrazionali, sentimenti, passione, genialità sono i concetti basilari attorno ai quali orbita tutto il movimento, contrapponendosi evidentemente al razionalismo ed all’eccessivo equilibrio ordinato dell’illuminismo e del neoclassicismo. L’immaginario romantico raffigura quindi due status differenti: da una parte la natura e la poesia, dall’altra la società e la finzione del mondo, tenendoli ben separati.

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Principali temi trattati nelle opere romantiche

In campo letterario questo movimento contrastava apertamente la mera imitazione dei classici e gettava le sue principali basi sul teorema che una poesia o un romanzo deve per forza scaturire da forti emozioni come paure o sofferenze, ma anche immense gioie o esaltazioni del bello.

‘La luce della ragione può sconfiggere il buio dell’ignoranza’ era il diktat degli illuministi neoclassici…mentre invece i romantici erano costantemente volti alla ricerca del sentimento, della passione, dell’incoerenza che, sostenevano con fierezza, devono essere la vera fonte di ispirazione e devono basarsi sulla storia e sulle tradizioni dei popoli.
Sia ben chiaro… non vengono condannati i classici ma le loro imitazioni; qualsiasi regola deve scaturire da spontaneità ed originalità ed essere disarmonica e caotica proprio perché frutto di emozioni e non di clichèt.

Il romanticismo potrebbe quindi descriversi come un movimento artistico dai contorni indefiniti, dove emozioni e sentimenti dominano nella produzione di un testo, mettendo decisamente da parte le certezze e l’ordine empirico invece rigorosamente caratteristici del neoclassicismo.

Nel periodo che va tra il Congresso di Vienna e l’unità d’Italia (più o meno attorno al 1816) questo nuovo movimento si sviluppa e si fortifica anche in Italia proponendo di recuperare il passato attraverso l’identità linguistica e culturale dei popoli, senza per forza doverla alterare con regole e crismi estranei alla più pura esternazione dei sentimenti…siano essi patriottici, religiosi o di qualsiasi altro genere.

Principali scrittori romantici

Johann Wolfgang von Goethe in Germania, Victor Hugo in Francia, Gordon Byron in Gran Bretagna e Giacomo Leopardi in Italia sono sicuramente punti di riferimento essenziali nonché illustri rappresentanti di tale movimento che si basa fondamentalmente sull’impronta fantasiosa della stessa produzione letteraria apportandone sensibilità, gusto ed immaginazione.

Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Silvio Pellico e Giovanni Berchet (famosissima la sua ‘lettera semiseria di Grisostomo al proprio figlio’ ) sono tra gli autori più significativi di questa epoca e si opponevano energicamente agli illuministi esaltando l’ego assoluto e respingendo con forza tutto ciò che era ‘freddamente razionale’.

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